(world music and jazz)
"I like it! it’s very different from others I’ve heard." Adrian Belew - guitarist/singer with King Crimson, David Bowie, Frank Zappa, Talking Heads etc.
"La musica di Marco è un cross-over tra improvvisazione e musiche del mondo, ha una freschezza che mi affascina, come sempre mi incuriosiscono nuovi modi di pensare la musica."
Javier Girotto - da un'intervista al Giornale di Brescia 4/9/2022
"E’ un bel progetto di trio e ha un bel suono.
Il termine “obliquo”, per scrittura e sonorità, mi pare quello più appropriato."
Paolo Fresu -2023
Il trio esplora, con forza ed eleganza, la fusione di vari stili musicali provenienti da vare aree del mondo. Nelle composizioni di Tiraboschi echi dal sud America, Medio Oriente, Africa ed Europa e oltre si amalgamano liberamente, in un flusso fresco e coinvolgente. Il trio ospita il grande sassofonista argentino Javier Girotto. Nel 2024 ha pubblicato con Da Vinci Publishing il disco "In a new world" che, oltre al trio e Girotto, vede la partecipazione del chitarrista statunitense Marc Ribot e del produttore/polistrumentista Alessandro "Asso" Stefana e che ha incontrato il favore della critica musicale.
The trio explores, with strength and elegance, the fusion of various musical styles from various areas of the world. In Tiraboschi's compositions echoes from South America, the Middle East, Africa and Europe and beyond blend freely, in a fresh and engaging flow. The trio hosts the great Argentine saxophonist Javier Girotto. Nel 2024, he has released the album "In a new world" with Da Vinci Publishing, which, in addition to the trio and Girotto, features the participation of the American guitarist Marc Ribot and the producer/multi-instrumentalist Alessandro "Asso" Stefana and which met the favor of music critic.
"...Il concerto è un viaggio. Che spazia dalla notte di "00:21", con le sue atmosfere insonni che sfociano del jazz contemporaneo, alla solarità africana di "Natus". Dai sapori mediorientali di "Past Change" al cinema cubano di "El suadente". Particolarmente intenso "Un respiro", brano composto durante il lockdown. Costruito sulla pulsazione dei respiratori meccanici dei malati di Covid, ha emozionato il pubblico con le sue sonorità sospese e, allo stesso tempo, aperte verso il futuro con una visione di speranza..."
da una recensione di Bresciaoggi 8/9/2022
«Piatto ricco,equilibrio perfetto.» Guido Festinese per «il manifesto».
«..é una continua incursione oltre i confini del genere che spazia autorevole tra geografie e immaginari...». Alessandro Besselva Averame per «Rumore».
«Una vera testimonianza di quella espansione che rappresenta il valore aggiunto principale del jazz contemporaneo.» Vittorio Formenti per «Mescalina magazine»
«..si aprono estensioni di incroci contrappuntistici, improvvisazioni ben coordinate con richiami sia jazzistici sia balcaniche e mediterranee sia Klezmer sia arabeggianti sia classicheggianti, tanto a dire quale sia la ricchezza di colori e la flessibile modernità dell’idea musicale di Marco Tiraboschi» Fabrizio Ciccarelli per «Roma in jazz»
«C’è l’incontro tra le terra più diverse; tra novità e tradizione e la costante voglia di trasformare la musica in storia attraverso colori suggestivi.» Antonio Lodetti per «il Giornale»
«..l’œuvre exhale quand même un parfum d’optimisme qui ne se dément pas tout au long de ses onze titres.» Pierre Dulieu per «Jazz Mania»
«...un piccolo gioiello, un melting pot sonoro, di generi e geografico
originale e fascinoso.» Samuele Conficoni per «Music Map»
In a new world
Marco Tiraboschi - chitarra, oud - guitar, oud (arabian luthe)
Daniele Richiedei - violino - violin
Giulio Corini - contrabbasso. - double bass
feat. Javier Girotto - sax soprano, flauti tradizionali - soprano saxophone, recorders
Marco Tiraboschi
Ha suonato e suona con musicisti di varie estrazioni e culture: Orpheas Orchestra (tournée in Corinzia, Grecia), Balval (Parigi), Ugo Nastrucci, Fausto Beccalossi, Patrick Gigon di La Caravane Passe, a Siena Jazz in orchestra e gruppo con Pietro Leveratto, Franco D’Andrea, Bruno Tommaso, Marco Tamburini, Pietro Tonolo ecc., con il chitarrista statunitense Clay Ross, premiato con il Grammy Award nel 2020, con la cantante Franca Masu, con i musicisti argentini Sebastian Bossero, Ruben Peloni e Barbara Varassi Pega, poi L’Aura (cantante ai primi posti della classifica italiana con il singolo “Radio Star”), Guido Bombardieri, Tino Tracanna. Nel 2010 ha partecipato al Festival Jazz On The Road aprendo il concerto del celebre gruppo americano FLY (Mark Turner, Jeff Ballard, Larry Granadier – incidono per l’etichetta ECM). Dal 2005 al 2012 ha suonato in varie formazioni di musica antica. Le formazioni che ha fondato sono: Etnikòs (musica dell’est europa e del mediterraneo), si sono esibiti, in tournée in Francia nel 2007 e nel 2009, 2010. Chutzpah, con i quale ha pubblicato, nel 2013 il CD omonimo per l’etichetta “Dodicilune” (vincitrice per tre anni consecutivi del premio miglior etichetta italiana), segnalato dalla rivista Jazz it ed ospitato dal vivo dal programma di Rai Radio3 “Piazza Verdi”. Lo Yiddish trio, dove esplora, contaminandolo, il mondo della musica ebraica, Ginastera Tango 5 , con i quali ha registrato "biyuya per l’etichetta Movimento Classical e con il quale si è esibito, tra l'altro al Teatro Grande di Brescia, il Teatro di Marcello a Roma e a Piacenza Jazz.
Nel 2015, con Simone Prando, Riccardo Chiaberta, Natan Sinigaglia e Lorenzo Blardone ha pubblicato il cd di jazz contemporaneo “Kasa” per la Pssst records. Nel 2016 partecipa al toccante disco “With a star in the brain” di Simone Prando, che racconta in musica la sua lotta contro una grave malattia.
Ha interpretando musiche utilizzate nella colonna sonora del film “La ragion pura” (con Franco Nero, musiche originali di Ennio Morricone) del regista cinematografico Silvano Agosti. Da più di dieci anni musica, in vari eventi e rassegne i capolavori del cinema del passato.
In ambito teatrale ha collaborato tra gli altri con: Patrizia Zappa-Mulas (dove esegue musiche di Giancarlo Facchinetti) , Walter Tiraboschi (attore nella “Lauda di Francesco” del cantautore Branduardi), Ermes Scaramelli (attore con Albertazzi, Fo, Lievi) e Alessandra Salamida (attrice per Monii Ovadia). Realizza spesso spettacoli multimediali che prevedono la presenza di attori e scenografie.
Nell’ambito della danza nel 2001 realizza le musiche per “Alice nella città” prodotto dall’Accademia Professionale di Danza Arcobaleno (Milano) e realizzato presso la Comuna Baires di Milano, il Teatro Greco di Milano ed il Teatro di San Giorgio in Bosco di Padova. Ha collaborato i ballerini di tango italo-argentini Baires Tango’s.
Daniele Richiedei
La sua attività professionale comprende ogni genere musicale; è in particolare interessato all’ambito della musica contemporanea scritta e improvvisata, alla musica da camera e al jazz, ambiti nei quali è attivo sia come strumentista che come compositore/ arrangiatore.
Ha una regolare attività concertistica sia in solo, che in gruppi di musica da camera, tra i quali l’Ensemble del Teatro Grande di Brescia, con musicisti quali Sandro Laffranchini, Laura Marzadori, Eugenio Silvestri, Andrea Rebaudengo, Giuseppe Russo Rossi, Salvatore Quaranta, Luca Ranieri, Mario Stefano Pietrodarchi, Massimiliano Motterle, Kleidi Sahatchi, Enrico Pompili, Alfredo Zamarra, Tatiana Alquati, Luca Lucini, Francesco Siragusa, Olga Mazzia, Francesca Tirale, Carlo Balzaretti, Michele Maulucci, Antonello Leofreddi, Pino Ettorre. Suona stabilmente in duo con il pianista Pierangelo Taboni (duo UHT), con programmi che spaziano dalle sonate di Bach, recentemente presentate integralmente in un ciclo di concerti, alla musica contemporanea e improvvisata.
Come jazzista partecipa a festival e concerti in jazz club, in Europa e negli Stati Uniti collaborando con: Mauro Ottolini, Fausto Beccalossi, Emanuele Maniscalco, Peo Alfonsi, Giulio Corini, Michael Blake, Ryan Blotnick, Sandro Gibellini, Vincenzo Castrini, Benjamin Franklin, Ellen Kaye, Michael Bates, Landon Knoblock, Greg Ritchie, Vanessa Tagliabue Yorke, Scott Davis, Mirco Rubegni, Ethan Fein, Eivind Opsvik, Cesare Valbusa, Giacomo Papetti, Corrado Guarino, Randy Peterson, Stefano Battaglia, Cleve Douglass, Marc Ribot.
Giulio Corini
Diplomato nel 2001 con il massimo dei voti e lode presso il C.P.M. di Milano sotto la guida di Dino D’Autorio e Attilio Zanchi si è successivamente specializzato in contrabbasso e improvvisazione con Franco Testa, Giovanni Maier, Paolino Dalla Porta, Furio Di Castri, Piero Leveratto, Scott Colley, Drew Gress e Ben Allison. Dal 2003 al 2008 partecipa ai “Laboratori permanenti di ricerca musicale” diretti da Stefano Battaglia. Nel 2009 ha vinto la borsa di studio per rappresentare l’Italia al 20° meeting internazionale I.A.S.J. (International Association of Schools of Jazz) diretto da Dave Liebman presso The Hague/l’Aia (Olanda). Considerato tra i più interessanti improvvisatori della nuova scena jazzistica italiana, da anni collabora con i grandi nomi del jazz internazionale; da Enrico Rava a John Abercrombie, da Francesco Bearzatti a Stefano Battaglia, Ralph Alessi, Jim Snidero, Sandro Gibellini, Tino Tracanna, Bebo Ferra, Garrison Fewell, Harris Eisenstadt, Simone Guiducci ecc.. Dal 2005 dirige il progetto di ricerca musicale Libero Motu con il quale ha pubblicato per El Gallo Rojo Records “Libero Motu” (2007), “Off-Site Meetings” (2009) e “Future Revival” (2015, coproduzione tra Auand e El Gallo Rojo Records). E’ membro del collettivo El Gallo Rojo e direttore artistico del progetto QuidExtempora. La sua discografia comprende più di 30 titoli.
Javier Girotto
Nasce a Cordoba il 17 aprile del 1965. A 19 anni vince una borsa di studio del Berklee College of Music e gli si spalancano finalmente le porte del mondo del jazz. Resta nella prestigiosa scuola bostoniana per quattro anni, diplomandosi in Professional Music “Cum Magna Laude”. I quattro anni statunitensi sono proficui, un periodo in cui ha approfondito gli studi di composizione e arrangiamento e di sax e improvvisazione con maestri del calibro di Joseph Viola, George Garzone, Hall Crook e Jerry Bergonzi, imparando poi, “il mestiere”, suonando con Danilo Perez, George Garzone, Hall Crook, Bob Moses, Herb Pomeroy e tanti altri musicisti da cui ha raccolto una scintilla della loro esperienza.
L’avventura italiana di Javier Girotto inizia a 25 anni, per curare alcuni affari della sua famiglia, di origini pugliesi, decidendo in breve tempo, di iniziare in questa nazione la sua carriera professionale. In questo stesso periodo nasce il gruppo per il quale i sax soprano e baritono di Girotto sono maggiormente conosciuti, Aires Tango, con Alessandro Gwis al pianoforte, Marco Siniscalco al basso e Michele Rabbia alla batteria e percussioni, in un connubio delle ragioni del tango con quelle del jazz che, partendo dal piacere legato all’ascolto degli stilemi della musica argentina, rassicura l’ascoltatore nell’affrontare le “rapide” della “diversità” dei suoi soli.
Con Aires Tango incide ben 7 dischi, gemme di un percorso in cui Girotto è stato accompagnato sempre dal plauso incondizionato del pubblico, che lo ha incoraggiato ad “aprire” il progetto alla voce di Peppe Servillo e all’orchestra sinfonica.
Nel 1999 nasce un altro gruppo, “Cordoba Reunion”, formato da quattro musicisti cordobesi, Javier Girotto ai sax e flauti, Gerardo Di Giusto al pianoforte, Minino Garay alle percussioni e Carlos El Tero Buschini al basso, impegnati in un progetto con il quale ritorna alle radici della sua musica, con un occhio a quei tempi che hanno preceduto il tango, trascinando l’ascoltatore in un viaggio empatico ed emozionale alla ricerca dei ritmi di milonga, chacarera, zamba e candombe, gruppo, questo che ha inciso un disco con la cantante Mercedes Sosa.
Nel 2000 Javier Girotto forma un doppio duo: il primo con il bandoneon di Daniele Di Bonaventura, col quale incide due dischi: “Javier Girotto Plays Rava” e “Recordando Piazzolla” con un’orchestra di 13 archi un omaggio al primo dei tre miti di Javier, il secondo, con la fisarmonica cromatica di Luciano Biondini, con il quale ha inciso El Cacerolazo, un gioco di mutazioni, in cui il voler a tutti i costi incarnare in uno stilema la concezione propria del ritmo sprigiona un canto d’amore, nostalgico o di protesta, proveniente direttamente dall’anima argentina di Javier. In questo stesso anno inizia la sua collaborazione con la prestigiosa ONJ, l’Orchestre National du Jazz di Parigi.
L’ultimo nato tra le formazioni di Javier Girotto è l’elegante duo formato con il pianista argentino Natalio Mangalavite, con il quale ha inciso Colibrì, un cd che rappresenta la sintesi dell’intero sentire sudamericano, al quale da poco si è aggiunta la voce di Peppe Servillo, andando, così, a creare il Trio G.S.M.