Un'interessante teoria sull'origine del canto, da Edward Neil.

Affascina l'ipotesi che l'uomo primordiale abbia potuto trarre ispirazione dal canto degli uccelli in generale per modulare le sue prime manifestazioni canore, e, in particolare, che per costruire il proprio rudimentale sistema melodico, si sia rifatto a strutture aventi un carattere intervallico come quelle del Tordo Eremita (...) dal quale si esemplificano alcuni degli esiti più interessanti studiati dal Dr.Szoke.

 

 

Da questi esempi non è difficile rilevare un ben preciso contenuto melodico, quasi a livello di musica popolare, ma è certo che esso non sarebbe percepibile al naturale, cioè senza ricorrere all'operazione di rallentamento che consente di individuare i rapporti intervallici. Si tratta dunque di strutture melodiche latenti che solo una tecnica raffinata riesce a configurare appieno, salvo che si tratti di intervalli ben distinti e percepibili ad orecchio come le terze del Cuculo o i brevi incisi melodici del Collobianco o del Wood-thrush

E' sintomatico notare che questi brevi incisi melodici basati su intervalli musicali sono composti generalmente di quattro o cinque note; il che dimostra che il senso melodico, se così si può chiamare, di certe specie avicole si muove entro l'ambito di una scala tetrafonica o pentafonica che rappresenta un sistema musicale primordiale (pensiamo ai tetracordi greci e alle scale pentafoniche orientali e slave, pur con tutte le varianti del caso), disposto in senso ascendente.

 

da "Musica, tecnica ed estetica nel canto degli uccelli" di E.Neill ed Zanibon